Il sesso inutile: Viaggio intorno alla donna.



Autore: Oriana Fallaci


Il sesso inutile, scritto da Oriana Fallaci, rappresenta il primo vero successo da scrittrice della giornalista. È un’inchiesta degli anni ’60 sulla condizione femminile nel mondo, partendo dal Medio Oriente, passando per l’India, arrivando in Malesia per poi attraversare Cina e Giappone, fare una piccola sosta nelle isole Hawaii e giungere, infine, nel Vecchio Continente.

Il libro è simile a un diario di bordo. La Fallaci riesce a cogliere, con una scrupolosità maniacale, i tratti caratteriali più sfuggenti e nascosti delle donne di ogni paese. Ogni capitolo contiene un’introduzione iniziale del paese ospitante e riporta un resoconto dettagliato dell’attività svolta dalla giornalista direttamente sul campo. 



Da inviata, la Fallaci, incontra e intervista donne del luogo più o meno emancipate, come la scrittrice cinese Han Suyin, o alcune donne mussulmane invitate al matrimonio di una sposa bambina che piange disperatamente al pensiero di dover affrontare la prima notte di nozze. E ancora, altre donne cinesi che avevano subìto, in tempi passati, la tortura dei piedi e del seno fasciati perché, per essere belle e quindi scelte da un possibile marito, non bisognava avere curve.

I tratti distintivi delle donne che emergono da queste interviste, vengono fatti notare ponendo l’attenzione del lettore anche su elementi che all’apparenza sembrano banali: un colletto, un modo di camminare, una mano stretta attorno alla fibbia di una borsa. Ed è anche grazie a questa straordinaria capacità di riuscire a guardare oltre le cose più ordinarie e comuni, che risalta la bravura della scrittrice. 

Inoltre, il titolo dell’inchiesta potrebbe dare l’idea di un libro di denuncia contro il genere maschile, il cui potere predomina nella società, ma così non è. La Fallaci espone il proprio parere in modo critico e obiettivo, riuscendo a distinguere i casi in cui, effettivamente, la donna è vittima della società e di dogmi tramandati da generazioni, da quelli in cui la donna è vittima solo di sé stessa, non riuscendo a trovare la forza o forse il coraggio o magari la voglia di rinnovare le vecchie tradizioni che le impediscono di emanciparsi. 

È bene sottolineare che, nonostante siano trascorsi più di cinquant’anni dalla pubblicazione del libro, i fatti discriminanti descritti si verificano ancora oggi


Che dire, un vero e proprio anticipo del femminismo, i cui movimenti coinvolgeranno le donne qualche anno più tardi.


Voto Complessivo: 8.5
Buona Lettura,


Chiara Fusca





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