Daredevil - Stagione 1


  • Autore: Drew Goddard
  • Stagioni: 2
  • Periodo: 2015 - in corso
  • Episodi: 13 da ~ 50 min
  • Tempo totale di visione: ~ 12 ore


Recensione spoilerosa
Segue una recensione non proprio entusiasta, che certo non grida al 'capolavoro' come da molte parti ho letto e sentito. Pur comprendendo che questa serie ha segnato la storia della Marvel, essendo il primo esperimento riuscito nel portare su piccolo schermo un suo personaggio singolo dopo l'avvio del Marvel Cinematic Universe (in precedenza aveva ideato Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D), e ciò può aver destato più di un'emozione nei cuori degli avidi e affezzionati lettori della casa, tuttavia, non rientrando in questa categoria di persone, non sono rimasto succube di questo fascino.

Professando ancora una volta la mia ignoranza circa l'universo fumettistico della Marvel, espongo gli scarsi collegamenti che ho potuto cogliere: ci troviamo infatti nella stessa New York distrutta dall'invasione aliena al centro narrativo dell'acclamatissimo The Avengers, con i cittadini che ne hanno subìto appieno le conseguenze, ma che non sembrano affatto turbati o stupiti di vivere in un mondo popolato da supereroi e supercattivi. In effetti l'universo è quello appunto del Marvel Cinematic Universe, che non rispecchia fedelmente i fumetti, bensì unisce tutti i vari personaggi in un unico minestrone. Anche gli stessi protagonisti, nonostante alcune volte ne facciano riferimento (Foggy ad esempio cita Captain America), si atteggiano come nulla fosse. Mi sembra infatti molto strano che Matt Murdoch decida di indossare una maschera senza prendere una minima ispirazione dai Vendicatori. In un ricordo del college si parla poi di una certa ragazza greca in un corso di spagnolo, sono più che convinto che ne risentiremo parlare come Elektra, protagonista di un film spin-off del 2005..



Nel merito, tecnicamente l'ho trovata una serie decisamente valida. La fotografia appaga quasi sempre, in seguito analizzerò dove non mi ha convinto, con inquadrature sia chiare che sagaci; i primi piani costituiscono una buona lente d'ingrandimento sull'emotività dei personaggi; l'ambientazione fa parte integrante del cast, come fosse un altro protagonista, con riprese notturne che mettono in risalto o luci rosso diavolo (vedi anche le lenti degli occhiali) oppure colori acidi dovuti a fastidiosissime lanterne giallognole che filtrano da vetrate onnipresenti. È quindi uno di quei pochi prodotti che mi fa desiderare di avere un salotto adatto e le risorse economiche per un televisore OLED 4K. Meritevole di menzione anche la scelta delle musiche, perlopiù azzeccata tranne per il funerale di Ben dove le immagini vengono accompagnate da una colonna sonora decisamente fuori contesto.

Il ritmo invece mi è risultato nel complesso piacevole e ben congeniato. Il pilot ha subito ottenuto la mia attenzione, anche se da come era iniziato mi stavo rassegnato ad aspettarmi una serie procedurale, in cui cioè in ogni episodio costituiva un nuovo caso per i due giovani avvocati. Per fortuna non è stata scelta questa struttura, che ritorna giusto con la signora Cardenas, bensì rimane ai fini della trama un mero accessorio. Gli episodi inoltre raccontano spesso tre o più piani differenti, vuoi le gesta dell'uomo mascherato, vuoi le indagini di Karen, vuoi i ricordi dei personaggi che riaffiorano. Non ne faccio ormai una colpa, ma ho avvertito anche in questa serie come in moltissime altre un calo sensibile nella parte centrale, più o meno quando compaiono gli attriti tra Matt e Foggy. Il momento di riflessione è bene che il protagonista se lo prenda, senza però inficiare anche sulla serie. Inoltre un aspetto che mi aveva entusiasmato era l'incredibile chiarezza con cui si delineava lo scandire del tempo, nei primi tempi potevi addirittura contare i giorni ma via via questa precisione si è annacquata fino ad arrivare al punto che tra l'inizio della retata dell'FBI e la cattura di Fisk passino ore e ore senza che lui si preoccupi di portare al sicuro il deretano.


Vincent D'Onofrio, Bob Gunton

Ora passo alla parte per me succulenta, dove elenco gli elementi che mi hanno un po' deluso. Da una serie che parla di un supereroe mi sarei infatti aspettato come minimo una controparte all'altezza. Capisco che qui stiamo parlando delle origini del personaggio, di come un bambino innocuo ed onesto si trasformi in un giustiziere che deve fare i conti con la propria moralità, però cheppalle, i cattivi sono tutte persone normodotate. Finalmente, se non altro, ho compreso la natura del legame con il prete, che nel film del 2003 era presente senza uno stralcio di spiegazione. Qui infatti scopro che il giovane avvocato segue, per quanto gli è possibile, la fede cattolica e il sacerdote raffigura per l'appunto il suo confessore. 

Dando per buone alcune piccole contraddizioni del Diavolo di Hell's Kitchen, che si salva con la frase "[il mio potere] non funziona in questo modo [semplice], mi devo concentrare, essere predisposto", non posso sorvolare però su altri elementi cardine. Il principale è sicuramente il suo dubbio morale, ovvero se sia perdonabile agli occhi del Signore un eventuale omicidio durante le sue scorribande notturne. Tutto perfetto, tutto comprensibile per un cristiano osservante, non fosse che Murdoch una persona la uccide: il 'ninja' Nobu. Ci avevate fatto caso? Scommetto di no. Rifletteteci perchè non è stata un'uccisione incidentale: Matt voleva proprio dargli fuoco. Forse se non fosse arrivato Fisk gli avrebbe gettato un secchio d'acqua? No no, non posso crederlo. È una contraddizione bella e buona, un errore imperdonabile.


Charlie Cox

Parlando di irrealismo mi vengono in mente anche i due episodi in cui un poliziotto compare dal nulla, da solo (e il partner?). La seconda volta addirittura il tizio non chiama neanche i rinforzi, che però arrivano in tutta fretta senza quindi un apparente motivo. Non so, devo pensare che quello sbirro sia dotato di telepatia con la centrale? Forse però l'elemento che più mi ha infastidito sono i combattimenti, quello che infatti  doveva rappresentare il fiore all'occhiello della serie, è invece per me il suo peggior difetto. Devo ammettere che in partenza mi aveva convinto molto positivamente con quel suo combattimento nello scantinato per salvare il bambino, con una scazzottata forse un po' esagerata ma che per epicità mi ha ricordato Oldboy. Tuttavia ho sofferto di crampi allo stomaco nel vedere Murdoch che realizza acrobazie, piroette e robe varie. Spesso i combattimenti mi sembravano finti come un incontro di wrestling, o peggio ridicoli come quelli dei Power Rangers. Lo scontro finale con Fisk mi ha proprio causato un malore: con un gioco di prospettive e inquadrature appositamente ravvicinate, quasi quasi metto in dubbio che i due si siano anche solo sfiorati.

Fisk che tra l'altro ha molto copiato nell'estetica dal meno noto Hannibal, recentemente rivisitato in una serie che personalmente ritengo un'opera d'arte, quello sì un vero capolavoro. Per esempio ha ripreso le musiche di presentazione del personaggio, le stesse che accompagnano di norma il nostro amato cannibale, oppure la raffinatezza culinaria, con lo stesso modo di presentare il piatto, anche se qui privo di carne umana :P . Pure la sigla mi è parsa quasi uguale, con quel liquido rosso che scorrendo va a comporre la figura.. Invece l'episodio in cui Matt e il russo Vladimir si ritrovano imprigionati nell'edificio mi ha fortemente fatto tornare in mente Person Of Interest, al punto che mi aspettavo da un momento all'altra una chiamata di Finch con le indicazioni per la fuga. In effetti il protagonista condivide molti aspetti con Reese, uno fra tutti la pietà nei confronti dei suoi bersagli.

 

Deborah Ann Woll

Nel cast infine troviamo ottimi interpreti, partendo da un valido trio di protagonisti composto da Charlie Cox, Deborah Ann Woll e Elden Henson. Affiancati quindi da un cattivo col giusto fisique-du-rôle, un Vincent D'Onofrio che infatti è conosciuto per il suo ruolo di Palla di Lardo in Full Metal Jacket e che ultimamente abbiano incontrato in Jurassic World e in Escape Plan. Tra i secondari invece incontriamo Rosario Dowson nei panni dell'amorevole infermiera e un sadico contabile interpretato da Bob Gunton.





Consigliatissimo ai fedeli fan del fumetto, troverete sicuramente la migliore rappresentazione del vostro eroe preferito; sconsigliato a chi è in cerca scontri di carattere super-umano, in questa stagione l'unico a dimostrare di avere poteri è solo Murdoch.



Giudizio complessivo: 8.1

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly




Trailer




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