Il Trucido E Lo Sbirro



Regia: Umberto Lenzi


Beh che dire? Il Trucido E Lo Sbirro, altra perla del mitico Umberto Lenzi, segna l’entrata in scena del Monnezza, per cui non serve stare molto a discutere.



Un grandissimo Tomas Milian la fa da padrone, in un ruolo che sembra essere stato cucito apposta per lui, grazie anche ad uno straordinario Ferruccio Amendola che gli presta la voce in maniera a dir poco sublime. Molto apprezzabile poi la figura del Commissario, interpretato da quel Claudio Cassinelli, visto anche in Milano Violenta; certo non siamo ai livelli dell’inarrivabile Maurizio Merli, ma qui non sfigura affatto, anzi si lascia apprezzare più che dignitosamente. 
Eccezionale, per concludere il discorso sui personaggi, il solito grande Henry Silva, forse non sfruttato appieno, ma pur sempre efficace.


Henry Silva
E poi c’è il film con tutti gli ingredienti classici al loro posto: rapine come se piovesse, abbondanza di inseguimenti con ottime inquadrature anche di dettagli interessanti, discreto abuso di piombo e violenza in genere.

Le scene epiche si sprecano, soprattutto quelle in cui il Monnezza è protagonista, spesso con le sue tipiche battutacce sullo stile di 'Ma secondo me non po’ esse che c’hai tutto sto culo…perché?...perché quando è scritto è scritto, stronzo', oppure 'Sia lodata l’anima delli mortacci tua' e non ne aggiungo altre ma potrei andare avanti all’infinito. Certo è che il dialetto romano calza proprio a pennello ed in tal senso i 'a fiio de na mignotta' non si contano e ci stanno sempre bene in questo contesto.

La storia è tutto sommato avvincente, senza neppure troppi buchi di sceneggiatura come invece spesso accade in film del genere. Il coinvolgimento poi è assicurato e la visione scorre via in un attimo.

Vecchi classici da riscoprire, anche per i non appassionati del genere.



Giudizio complessivo: 8

Buona visione e alla prossima,

Luca Rait




Trailer




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