Roger Waters - Us + Them Tour


Artista: Roger Waters


Signore e signori, Roger Waters è approdato in Italia con l’Us + Them Tour, prima esibendosi al Mediolanum Forum di Milano, e poi all’Unipol Arena di Bologna per ben quattro date. Essendo io un grande fan dei Pink Floyd (il che è strano dato che ho 14 anni, ma vedete, io amo
la musica…la VERA musica) ed avendo assistito a questo concerto, mi è venuta un’idea. 

Non mi è mai capitato di recensire del materiale di tipo musicale, ma dato che mi è rimasto talmente tanto in testa da non riuscirmene a dimenticare, ho deciso di provarci comunque, sperando di fare un buon lavoro. 

Vorrei iniziare col raccontarvi la mia lunghissima e molto movimentata giornata fatta di viaggio in pullman dalle 9:30 alle 14:00, e di ozio più totale in un divanetto di un centro commerciale insieme a mio padre, prima di addentrarmi all’Unipol alle 19 esatte di sera (5 ore senza fare un cazzo, avete capito bene, ma non si può dire che non ne sia valsa la pena). FINE. 

Quando finalmente, tra persone urlanti di gioia, maschi adulti in preda a dei seghini d’agitazione e felicità, tribune e parterre pieni, alle 21 è iniziato il concerto, beh è pure iniziata quella che sarebbe poi diventata l’esperienza più bella ed emozionante della mia vita finora. 

Si sa, Roger Waters ha sempre avuto un debole per scenografie ed effetti sonori e speciali, non a caso ogni suo concerto è uno spettacolo divino e meraviglioso, questo fin dai tempi dei Pink Floyd, ed anche in questo, devo dire che non si è risparmiato. Di fatto, come scenografia, abbiamo un immenso schermo che proietta dei filmati, che fungono da narrazione, come se questo concerto fosse un viaggio esplorativo attraverso il nostro mondo, il mondo di oggi, con musica ed immagini movimentate che descrivono il tutto. Ed è proprio così che inizia il concerto, con un’inquadratura fissa su un uomo seduto di spalle sulla duna di una spiaggia ventosa e piena di gabbiani che volano (noi non li vediamo, sentiamo solamente il loro verso), accompagnati dal rumore del mare e dal canto di una sirena. 

Si va avanti così per un quarto d’ora, fino a quando quel paradiso non si trasforma in un milione di particelle che formano il nostro mondo nello spazio, ed è nel bel mezzo di questa immagine che entrano in scena Roger Waters e la sua band tutti insieme, che danno inizio alla serata con un brano tanto tranquillo quanto meravigliosamente poetico: sto parlando di Speak to Me signori. 

Dopo questo, il delirio. BREATHE (IN THE AIR), ONE OF THESE DAYS, TIME E DI NUOVO BREATHE. Pelle d’oca… PELLE D’OCA TUTTO IL TEMPO. Ora, non voglio star qui ad elencarli tutti i brani che ci sono, perché vi voglio talmente bene che mi sono preso la libertà di linkarvi il concerto completo a fine recensione (anche se non è quello dell’Unipol), pertanto vi farò un breve riassunto di ciò a cui ho assistito. 

Dicevo, dopo Breathe, altri celeberrimi brani dei nostri adorati Pink Floyd, come Welcome To The Machine e le superbe, fantastiche e stupefacenti Wish You Were Here ed Another Brick in the Wall, due immortali classici dei Pink Floyd, che non potevano assolutamente mancare. 

Dopo mesi e mesi ad ascoltare in loop queste due canzoni, risentirle dal vivo è stata un’esperienza unica nel suo genere, tant’è che sono a stento riuscito a trattenere le lacrime dall’emozione. Menzione speciale va fatta al coro di bambini saliti sul parco durante ABITW, che sono stati davvero spettacolari, non solo perché hanno cantato benissimo, ma anche perché riuscire ad avere tale onore, è una cosa che capita raramente nel corso della vita, e loro ci sono riusciti. 

Comunque sia, non voglio dilungarmi troppo con questo discorso, perciò bando alle ciance e andiamo avanti. Dopo questi due brani, una breve pausa di 20 minuti, che ne sembrano 5, ma vabbè, anzi, meglio perché stavo già cominciando ad avere nostalgia. Dopo l’intervallo, ecco che si rinizia con la seconda parte, che si apre con degli effetti sonori, e dei teli quadrati messi in fila, che scendono lungo il centro dell’Unipol, fermandosi quasi sopra le teste delle almeno 5000 persone nel parterre, ed al quale viene proiettata l’immagine di un muro (con tanto di maiale viola appeso al soffitto), ed ecco che partono Dogs e Pigs, ed è proprio qui che Waters ci mostra tutto il suo odio per Donald Trump, ma anche per i politici in generale, quelli che si approfittano delle persone e delle loro ricchezze per riempirsi il portafoglio, perché l’intera seconda parte è una continua provocazione al Presidente degli USA, e qui non posso che citare una delle frasi più belle della serata, ovvero “Ci possiamo fidare dei Presidenti?”; la risposta appare sullo schermo, con un bel “COL CAZZO” scritto naturalmente in italiano. Non è però solo politica, perché è anche il disprezzo di Waters verso la guerra, la sua personale testimonianza. A proposito di questo, non si può non pensare al suo fantastico discorso contro la guerra, che si conclude con un semplice “restiamo umani”. 

Dopo questo, ecco che i teli tornano su e parte Eclipse, e qui le scenografie si superano, perché ci viene mostrato il famoso triangolo attraversato dall’arcobaleno, immagine di copertina dell’album Dark Side Of The Moon, nonché simbolo dei Pink Floyd. Questo però non su uno schermo o un telone, ma attraverso dei laser. 

Per chiudere, non poteva mancare l’immortale Comfortably Numb, il The End di questo concerto, e che The End ragazzi. BASTA, ho finito, ma prima di terminare la recensione, voglio rivolgermi direttamente a voi, ragazzi della mia età. Smettetela di ascoltare sempre e solamente rap o trap, perché quella non è musica. Sono solamente bestemmie, parolacce e testi che non parlano di nient’altro se non di droga o delinquenza. Basta, siete ridicoli. Sì perché, se definite questa roba “arte”, significa che non capite un cazzo di musica. 

Con questo non vi sto obbligando ad ascoltare i Pink Floyd, i Led Zeppelin, i Queen…Vi sto solo implorando di non vantarvi quando ascoltate o Ghali o Sfera Ebbasta, perché siete ridicoli, soprattutto se li definite idoli. Che bei idoli che avete, complimenti. Imparate a conoscere la musica, perché la musica come ad esempio il cinema, è un’arte, e va rispettata, cosa che l’Italia sembra essersi dimenticata. Con questo, ho finito.

Giudizio complessivo: 10
Enjoy, 






Concerto



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