Calda Emozione


Regia: Luis Mandoki


Anche se il terribile titolo nostrano potrebbe essere affiliato ad un’infima operazione pecoreccia in stile Quant’è Bella La Bernarda Tutta Nera Tutta Calda, questo (personalmente) sconosciuto film è in realtà una commedia sentimentale ricca di cinismo e battute pungenti scritta dallo sceneggiatore premio Oscar per Il Silenzio degli Innocenti Ted Tally e prodotta da Sydney Pollack e Griffin Dune (protagonista del capolavoro dark Fuori Orario di Martin Scorsese).

Ed è proprio da quest’ultimo film che Calda Emozione (ma come si può chiamare una commedia sentimentale così, con il titolo adatto ad un film con Rocco, Ramba e Cicciolina) si ispira enormemente nelle atmosfere e nelle location (la tavola calda, la sublime paura-attrazione della notte cittadina, il sesso tra sconosciuti, lo yuppismo).


Max Baron (James Spader) è uno yuppie ventisettenne di Saint Louis che, nonostante una carriera in ascesa, sta vivendo un’imminente depressione dovuta al prematuro lutto della moglie. Girovagando di notte tra un fast food e l’altro, incontra per un fortuito caso del destino al White Palace (titolo originale del film, molto ma molto meglio rispetto al porno-soft Calda Emozione) la cameriera quarantenne Nora (Susan Sarandon), con la quale incomincia una particolare conversazione durante la quale entrambi vengono a conoscenza dei rispettivi traumi (lui il già citato lutto matrimoniale, lei l’insuperata morte per droga del figlio).

Dopo fiumi di parole e litri di alcool, i due passeranno la notte insieme a casa di lei: proprio in questa sperduta alcova di periferia, dopo un fugace “boccaglio senza mare” fatto da lei ai danni di lui, la nottata si farà bollente con un orgasmo da standing ovation.

Da lì in poi, Max e Nora intraprenderanno una relazione tormentata, fatta sia di fiducia che di bugie e menzogne, ostacolata principalmente dalla bigotta e tradizionalista famiglia di lui, la quale non vedrà di buon occhio la presenza di una quarantenne strafumata e bocchinara durante il giorno del Ringraziamento. 


Visto oggi (invece che studiare inglese) a scatola completamente chiusa, è stata una piacevolissima sorpresa.

Interpretata ottimamente sia dal giovane e affascinante James Spader che dalla garanzia e sempre da “sturbo” Susan Sarandon, la pellicola, nonostante quello che si potrebbe pensare, scorre nei suoi 90 minuti con piacere, grazie ad una storia non melensa come quella di tantissime altre pellicole dello stesso genere. Quel tocco di umorismo cattivo e politicamente scorretto non guasta bensì migliora un plot che unisce benissimo sesso e trasgressione.

I primi 25 minuti (l’incontro e l’intensa nottata) sono BELLISSIMI e ricordano molto da vicino un capolavoro come Ultimo Tango a Parigi, soprattutto per il tema dell’attrazione verso uno sconosciuto, verso l’ignoto.

[SPOILER] Il lieto fine non dispiace, nonostante ci si aspetterebbe un altro tipo di finale, appunto come quello insuperabile di Ultimo Tango. [FINE SPOILER]

UNA COMMEDIA SENTIMENTALE DIVERSISSIMA DA CLASSICI COME QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE E NOTTING HILL, MA CHE CON IL SUO CINISMO E IL SUO LATO OSCURO FA IMMEDESIMARE LO SPETTATORE NEI DUE PROTAGONISTI (soprattutto nella scena di sesso….adoperarsi di fazzolettini).

Giudizio complessivo: 8
Buona visione,




Trailer



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1 commento:

  1. Ciao, ho visto questo film svariate volte, mi piace molto, ma, sarò tonta, c'è una scena che proprio non riesco a definire, mi riferisco alla serata a casa di Heidi Soloman dove il protagonista, una volta aperta l'aspirapolvere (tra l'altro identico a quello che aveva regalato a Nora) non trova traccia di polvere ed esordisce più incazzato che stupito dopodichè va via. Qualcuno è in grado di spiegarmi che cavolo vuole dire quella scena? Grazie!

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