The Green Elephant


Regia: Svetlana Baskova 

Troppe poche sono le donne dietro la macchina da presa: c’è stata la romantica Nora Ephron, la coreana Jennifer Yuh (prima donna a dirigere un lungometraggio animato DreamWorks) e come non citare la mitica Lina Wertmüller, orgoglio nostrano grazie ai suoi kilometrici titoli.

Ma, nel colorito mazzo di registe, è doveroso (?) includere la sovietica Svetlana Baskova, la quale, nel 1999, realizza una pellicola estremamente di matrice femminile caratterizzata da enfatiche epistole, dolcissimi dialoghi tra le nevi e romantiche fughe all’ombra del Cremlino….No non è vero un cazzo!

Infatti, The Green Elephant è un pesantuccio cocktail di sangue, merda, piscio e urla a ruota continua.

Per farvi meglio capire, seguite le seguenti istruzioni: prendete gli stupri carnali di A Serbian Film, gli spazi chiusi di Salò o le 120 Giornate di Sodoma, la coprofagia di Pink Flamingos, lo SKIFO con la S maiuscola dei vari August Underground, la inquadrature tremolanti di Begotten ed avrete questo “Elefante Verde”.

La storia (?) narra di due prigionieri senza identità rinchiusi in una fatiscente cella della Russia comunista: il primo è un giovane con sbalzi d’umore che continua a vantarsi delle abnormi dimensioni del suo “colbacco” (“E qui il problema non si pone, perché a lui il pene gli dà pane”), mentre il secondo è un pazzo completo che in confronto i pazienti di Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo sono dei damerini della Belle Époque parigina. Quest’ultimo, dopo aver fatto un casino con la propria merda, farà scoppiare un merdone (scusate il gioco di parole): il superdotato verrà ingiustamente punito e sarà costretto a pulire un incrostato cesso con una forchetta (?), ovviamente con scarsi risultati.

Da lì a poco anche Mr. Hot Dog inizierà a cadere nell’abisso della psiche e, con una ferocia disumana, prima possiede analmente un secondino e poi lo sventra degli intestini come un Hannibal Lecter in fame chimica.

Successivamente, il Sig. Baobab muore misteriosamente ed il suo compagno di cella, el Cagador, si ritrova a defecare sopra il cadavere suicida di un altro loro compagno di prigionia……

Have Yourself A Merry Little Christmas!” 

Oltre che un pugno nello stomaco da parte di Mohamed Dali, qui si riceve anche un poderoso calcio nei coglioni da Cristiano Ronaldo con conseguenti danni cerebrali.

Aberrante, inguardabile, abominevole, disgustoso, vomitevole ed altri aggettivi di cui il film va fiero di essere.

Oltre all’aspetto etico e morale delle immagini mostrate, la qualità di esse è veramente bassa e i lunghissimi piani sequenza fatti di dialoghi veramente weird dopo un po’ annoiano.

Menomale che poi arriva una bella scena di merda divorata a mani nude da guardare sul divano abbracciati con tutta la famiglia (e se non ti lecchi le dita, godi solo a metà!).

IL VOTO (che ho sparso qua e là nella recensione manco giocassimo a Cluedo) È LO STESSO CHE DIEDI A BEGOTTEN, ALTRO FILMACCIO AMATORIALE ANCH’ESSO IN LIZZA PER LO SHOCK MOVIE PIÙ DEVASTANTE.

CONSIGLIATO SOLO A CHI HA L’IMMONDIZIA AL POSTO DEL CUORE.

Giudizio complessivo: ? 

Enjoy (?)





Film Completo



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