Il Cavernicolo


Regia: Carl Gottlieb

Ma perché non prendiamo per il culo tutta la Preistoria e non rendiamo ridicole tutte le scoperte che l’uomo delle caverne ha fatto durante i primi secoli della sua esistenza? 

È questa la geniale idea che hanno i creatori di questo capolavoro (purtroppo) mancato. E purtroppo si, perché i presupposti per realizzare un caposaldo della comicità anni 80 in stile The Blues Brothers c’erano tutti e ne sono un esempio i primi 20 strepitosi minuti.

Ideato e scritto da Carl Gottlieb, discepolo di John Landis e sceneggiatore di un capolavoro come Lo Squalo di sua Maestà Steven Spielberg, & Rudy De Luca, braccio destro di Mel Brooks, e diretto anche dal primo, il film è un mix di gag slapstick e nonsense più o meno riuscite che hanno per protagonista Atuk, l’anello debole di una tribù di ominidi il quale, dopo aver fatto delle avances piuttosto spinte alla gnocchissima Lana, la donna del capo branco, verrà malamente scacciato dal gruppo. 

Il povero Atuk vagabonderà senza meta per tutto il P. P. P. (Pier Paolo Pasolini? Nah, Preistorico Paesaggio Primordiale) in compagnia del suo fidato amico Lar, finché non incontrerà una stralunata tribù di nomadi con i quali cercherà di sconfiggere Tonda, il muscoloso boss della sua vecchia tribù, e conquistare il cuore protetto da una terza abbondante di seno di Lana. Ma durante l’avventura il nostro cavernicolo conoscerà Tala, timida donna delle caverne invaghitasi di lui….


La storia altro non è che un pretesto per mettere in scena le demenziali gag, anche se però il livello comico non è sempre all’altezza durante tutta la durata e negli ultimi minuti, soprattutto nella rissa finale, l’umorismo è praticamente inesistente. Peccato veniale visto che la prima mezz’oretta di film è assolutamente geniale: da piante assassine caratterizzate da carnose labbra a tentativi di accoppiamenti veramente bizzarri, da dinosauri che svegliano tutti con il mattiniero canto del gallo fino a zanzare grosse come un pompelmo che ti si piazzano sulla faccia mentre dormi e poi sono cazzi tuoi….

Questi primi minuti sembrano presi direttamente dal Monty Phyton Flying Circus, peccato però che successivamente il ritmo perde un po’ il mordente ironico iniziale e la storia inizia ad andare a zonzo come la tribù protagonista, anche a causa dall’assenza totale di dialoghi (certo che i versi gutturali sono più verosimili nel contesto preistorico rispetto ad un discorso sensato, però dopo un po’ personalmente stufano….tranne nei porno, nei porno i versi gutturali personalmente non disturbano affatto).

Peculiarità del film sono Atuk, impersonato dall’ex Beatles Ringo Starr che se la cava nel ruolo del cavernicolo (o meglio, se la CLAVA AHAH che simpatico guascone che sono ahah….va bene), e i pupazzosi dinosauri in stop motion che risultano più simpatici che spaventosi.

  
Oltre a Ringo, nel cast troviamo un adolescente Dennis Quaid, una prorompente Barbara Bach e John Matuszak, il futuro Sloth dei Goonies.

Nonostante i parecchi difetti e la lentezza della seconda parte, la pellicola è ricca di gag riuscite e di momenti esilaranti: il feroce Camaleontesauro dagli occhi storti peggio di Gasparri, il primo uovo (di pterodattilo) alla bismarck della storia, il vecchio cieco che tira una testata contro lo scroto del T-rex inizialmente eccitato, sempre quest’ultimo bestione che prima viene drogato con una pianta di marijuana e poi capitombola giù da una rupe peggio che Lapo Elkann in un quotidiano coma etilico, lo sfigatissimo (e dal glabro posteriore) yeti dalle kilometriche braccia che non riesce a catturare nessuno, la scoperta del pollo cotto allo spiedo….


Nel suo piccolo, una discreta parodia dell’incipit di 2001: Odissea Nello Spazio.

Viene sicuramente battuto da I Flintstones con John Goodman, capolavoro che negli oziosi pomeriggi su Italia 1 tutti abbiamo visto.

Esiste anche un rifacimento made in Italy (Grunt! La Clava è Uguale Per Tutti), considerato uno dei punti più bassi della nostra cinematografia (e so già cosa ha nel belino di farmi fare il padrone del sito….).

GOTTLIEB & DE LUCA REALIZZANO UN’OPERA ASSOLUTAMENTE GODIBILE CHE PERÒ TRA LE MANI DEI LORO MAESTRI (rispettivamente Landis e Brooks) SAREBBE DIVENTATA PREZIOSA COME UNA PITTURA RUPESTRE DISEGNATA DAL PRO, PRO, PRO, PROZIO DI PICASSO.

Giudizio complessivo: 7-
Enjoy,





Film Completo



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