The Midnight Man


Regia: Travis Zariwny

Discreto (anzi facciamo sufficiente) horror uscito da non molto qui in Italia, piuttosto sconosciuto e snobbato, ma che infondo non è poi così pessimo come altre nefandezze che si sono viste di recente.

Il film, come suggerisce il titolo, rimanda ad uno dei creepypasta più famosi e si basa sul concetto del gioco di mezzanotte che, rispettando alcune regole basilari, dovrebbe poter risvegliare il temibbbile Midnight Man, figura che inizialmente mi lasciava molto dubbioso, soprattutto per come erano state rappresentate altre entità sulla scia dell “Uomo qualcosa” malvagio (vedi appunto The Bye Bye Man, il Demone del Sonno, Mr. Bedevil giusto per ricordare alcune pesanti insufficienze piazzate negli ultimi due anni).

Pure la trama in effetti, col gioco che risveglia il “cattivo”, non sembra nulla di così innovativo ed originale ed infetti così è, per cui appare difficile aspettarsi un qualcosa di eccezionalmente straordinario.


L’inquadratura iniziale della casa è molto figa e getta le basi per un’ambientazione che sa farsi decisamente apprezzare, piuttosto comune per il genere a dire il vero e che richiama molte delle location viste nei lavori di Wan e della fedele cricca che gli ruota attorno.

Alcune scene sono effettivamente pregevoli, a partire da quella vista nelle prime fasi, dove il ragazzo contravviene alla regola fondamentale del gioco ed esce dalla casa pagandone ovviamente le conseguenze. Ma pure le sequenze di lei nella vasca da bagno, il ragazzo preso per il collo con l’occhio che cerca di fare il possibile per allontanarsi dal proprio bulbo e gli incubi dell’amica Kelly non dispiacciono.


La protagonista femminile, interpretata da Gabrielle Haugh, nel complesso fa la sua sporca figura; è carina e non se la cava poi così male (come pensavo) in fase recitativa, e poi mi ricorda terribilmente qualcuna che ora non mi sovviene (probabilmente sarà la sosia di qualche attrice di film vietati ai minori di 30 anni 😃).

Per quanto riguarda Robert Englund poi, è sempre un piacere rivederlo, anche se qui appare veramente goffo, appesantito e oggettivamente fuori luogo, tanto che alla fine la migliore in campo risulta essere Lin Shaye che regge ottimamente il ruolo e regala momenti di suspense interessanti.

Il gioco in fin dei conti attira il giusto, e i momenti di coglionaggine dei partecipanti non mancano neppure qui, come in tutti gli “illustri” colleghi. Devo però ammettere che in alcune fasi il team è riuscito a ricreare una discreta tensione, grazie a semplici sussurri, brevi apparizioni, giochi di ombre convincenti, uniti invece ad un uso troppo limitato (vista la situazione) di jump scares. Ora, siamo d’accordo che un abuso di salti sulla sedia senza senso avrebbe sicuramente penalizzato il film, ma è chiaro che un qualcosa in più si sarebbe potuto azzardare.


I dialoghi non li definirei esattamente tarantiniani ed in alcuni casi scadono frettolosamente verso il ridicolo, mentre le dinamiche del gioco diventano col passare del tempo un po’ forzate e meno attraenti di quanto visto all’inizio.

La figura dell’Uomo di Mezzanotte poi non ha certo stessa resa di Freddy (visto che c’è Englund mi permetto la citazione illustre), diciamo che mi sento di poterla definire piuttosto deludente, sia in quanto a trucco che in quanto a carisma.

Il finale è discreto, con il trucco del Midnight Man che dà un po’ di vigore ad una situazione che stava ristagnando, mentre vabbè l’ultima sequenza, per quanto prevedibile visto il genere, non può che essere così come mostrata.

Nel complesso ritengo che il film sia sufficiente, intrattiene discretamente e non annoia, per cui una visione disimpegnata potrebbe pure meritarsela.

Giudizio complessivo: 6
Enjoy,





Trailer



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