Wall-E


Regia: Andrew Stanton


Pixar, grazie.
Tra tutti i film creati dallo studio, questo è senza dubbio il migliore, quello che in solo un ora e mezza è riuscito a far emozionare, riflettere, divertire, preoccupare e interessare come mai prima.

La storia è quella di Wall-E, piccolo robot che vive solo sul pianeta Terra dopo che questa viene abbandonata dagli uomini perchè sommersa di rifiuti. Il compito di Wall-E è quello di raccogliere i rifiuti ed imballarli, così da formare dei cubi con i quali costruisce enormi grattacieli, mentre le poche persone rimaste in vita sono rifugiate da ormai 700 anni in un astronave orbitante nello spazio, la Axiom.


Un giorno però l'astronave manda sulla terra un robot-sonda, EVE, alla ricerca di forme di vita vegetali e, in questo caso, troverà una piantina scoperta per caso da Wall-E il giorno prima in mezzo alle macerie. Tra i due nascerà una storia d'amore che li porterà insieme sulla Axiom e che li vedrà eroi involontari di una lotta contro il malefico computer di bordo.

Ora che ci siamo tolti l'impiccio di parlare della trama, parliamo un po'del film.

Partiamo col dire che la Pixar sa giocare con le emozioni meglio di chiunque altro; sa quali corde sentimentali toccare e come toccarle, soprattutto...voglio dire...provate voi a fare piangere il pubblico raccontando la storia tra due robot che non hanno espressioni facciali.


Wall-E è, semplicemente, irresistibile. I suoi occhi ci cattureranno e la sua dolcezza ci farà sentire come se fossimo noi quel piccolo robot. Cercherà sempre di aiutare il prossimo e in lui conviveranno due anime: una adulta che è quella ligia al dovere di riciclatore di rifiuti, una infantile legata alla goffaggine e all'idea di un amore romantico e quasi irreale, basato sulla visione di una vecchia cassetta di un musical trovata in giro.

EVE riesce ad essere il personaggio che va incontro ad un evoluzione maggiore: inizialmente sarà burbera e spietata con il nostro eroe, nonostante lui si innamori di lei fin dal primo istante; col tempo però si ammorbidirà e capirà cos'è l'amore.

Anche tutti gli altri personaggi secondari sono fantastici, dal perfido computer di bordo (una sorta di entità robotica a metà tra HAL e GLaDos) al comandante della nave, e ognuno sarà in grado di farci riflettere su una particolare tematica, dall'importanza della cultura alla libertà.


Uno dei punti di forza della pellicola infatti è proprio questo essere piena di messaggi, non tutti comprensibili da un giovane pubblico ma assolutamente efficaci su un audience adulta. Una delle tematiche trattate con maggior respiro è lo sviluppo tecnologico che, se da una parte aiuta l'uomo quotidianamente e permette uno sviluppo (o regressione?) della nostra specie, dall'altro porta ad una mancanza di contatto con la realtà e, soprattutto, conduce inesorabilmente all'autodistruzione.

Non tutto è perduto però secondo casa Pixar, infatti il germoglio della pianta rappresenta la speranza che nasce dalle rovine, la speranza che un giorno l'uomo si renda conto di quello che sta accadendo al pianeta come il Capitano della Axiom, ignaro di quello che sia la Terra poichè collegato, come tutti, al suo schermo virtuale 24 ore su 24. Qui la seconda grande tematica, i social network e la relativa dipendenza. Interessante come questo film, uscito nel 2008, abbia capito la pericolosità della rete ancora prima che questa diventasse un fenomeno di massa su scala globale.

Di argomenti trattati nel film comunque ce ne sono altri mille, ma non è il caso di dilungarsi troppo e consiglio a ciascuno di vedere il film e trarre le proprie conclusioni.


Anche da un punto di vista visivo il film lascia sbalorditi. Si comincia con un mondo disabitato che tende alle tonalità seppia per passare poi, a bordo della Axiom, ad una location bianca ed ordinata, asettica e fredda, una prigione tecnologica per tutti gli ignari abitanti. Le scene ambientate nello spazio sono però le migliori, con una favolosa resa grafica di galassie e costellazioni.

Un'altra cosa che ho adorato del film è il numero elevatissimo di omagi e citazioni a pellicole che hanno fatto la storia del genere (vedi 2001 Odissea Nello Spazio) e la scelta artisica dei titoli di coda che ripercorre, con splendidi disegni a mano, la storia dell'arte attraverso le sue opere più famose: un vero tocco di classe.

Cosa aggiungere se non che è forse il miglior prodotto di animazione che abbia mai visto (quantomeno all'interno dell'ambiente americano) e, sicuramente, anche uno tra i miei film preferiti. Purtroppo la critica, al momento della sua uscita, lo ha recensito non troppo positivamente rendendolo un insuccesso commerciale ma, secondo me, è uno dei prodotto più validi sul mercato.

Ps. se vi è piaciuto il film vi consiglio caldamente di vedere anche Burn-E, un cortometraggio che ci racconta le disavventure del robot saldatore che si vede verso metà film intento a riparare fuori dall'Axiom un antenna.


Giudizio complessivo: 10
Buona Visione,

Stefano Gandelli




Trailer







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