L'Eredità - The Laurel-Hardy Murder Case


Regia: James Parrott

Vabbè è inaccettabile che su un sito dove le recensioni di film la fanno da padrone, manchi totalmente qualsiasi riferimento ad una delle migliori (se non forse proprio la migliore a mio parere) coppie comiche mai apparse sullo schermo. E mi riferisco chiaramente a Stan Laurel e Oliver Hardy (Stanlio e Ollio, sì proprio loro, o Cric e Croc se preferite).

La loro comicità, spesso surreale, è veramente qualcosa di oltre, ci sono momenti in cui veramente fatichi a rimanere composto e, cosa più importante, tutto questo accade ancora adesso, nonostante gli innumerevoli lustri passati da quando uscirono i loro primi lavori.

Sarebbero moltissimi i lungometraggi coi quali iniziare a parlare di loro qui sul blog, ma preferisco iniziare (sperando che poi qualcuno si accodi e prenda spunto per altre future recensioni) con questo cortometraggio (diciamo pure medio dai, visto che la sua durata si aggira intorno alla mezz’ora), conosciuto da noi come L’Eredità (The Laurel-Hardy Murder Case in lingua originale).

E voglio parlare proprio di questo perché forse è quello che preferisco, quello che avrò visto più volte, che non mi stancherò mai di vedere e che mi ha fatto più sbellicare dalle risate.

Le scene girate in camera da letto, soprattutto, sono quelle che innalzano il corto ad un livello superiore. Sebbene alla fine siano state sufficienti solo 2 paia di lenzuola, lo scompiglio che si viene a creare in quei pochi minuti è a dir poco clamoroso, roba che Two Sister, Ju-Hon e Conjuring spostatevi pure. 


Il terrore che si manifesta sui volti di Stanlio e Ollio è molto più che tangibile, grazie ad una solita prestazione monumentale dei due, ben coadiuvati da un supporting cast dove Dell Henderson nei panni dell’assassino, Fred Kelsey in quelli del commissario e soprattutto Frank Austin ad impersonare l’inquietante maggiordomo (memorabile la sua risata) reggono benissimo la storia.

Storia che vede l’inserimento di quella componente giallo-thriller (passatemi il termine, ma in fin dei conti tutto ruota attorno ad un assassino e alla lotta per capirne l’identità) che non è inusuale per la coppia (su due piedi mi viene in mente l’altresì divertente Annuncio Matrimoniale) e che ben si amalgama con la comicità dei due, che resta in ogni caso protagonista indiscussa dell’episodio diretto, come spesso accade, da quel James Parrott che con Stanlio e Ollio ci ha costruito una bella fetta di carriera (tra gli altri ricordiamo pure il mitico Scala Musicale, un altro top indiscusso). 


Il doppio colpo di scena finale (identità dell’assassino e ultima scena, roba che Jacob’s Ladder spostati pure tu), seppur ovviamente non sia la carta principale della vicenda, aggiunge quel quid in più che consente ai due di potersi prendere qualche pausa, concentrando maggiormente le risate in quei pochi momenti dove veramente si rischiano le lacrime agli occhi.

Applausi.

Giudizio complessivo: 9
Enjoy,





Una delle scene top



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