La Bella e La Bestia [1991]


Regia: Gary Trousdale, Kirk Wise

Francia. Un principe rifiuta di accettare una rosa donatagli da una vecchietta perché da lui ritenuta troppo brutta e povera. Questa signora, però, è in realtà una bellissima maga che, delusa dal suo comportamento, lo trasforma in una bestia orribile, costretta a vivere in un castello.

Questo è l'incipit narrativo al quale, in un secondo momento, si aggiungerà Belle, una giovane ragazza che capiterà nelle grinfie della Bestia e verrà da lui imprigionata: l'unico modo per spezzare l'incantesimo della fata è infatti quello di far innamorare qualcuno di sé, impresa non facile se si è un animale antropomorfo da mezza tonnellata che vive in un castello sperduto e spettrale.


Ad aiutare la Bestia in questo arduo compito ci saranno i piccoli aiutanti della casa, mobili ed oggetti vari che prendono vita e che sono i vecchi domestici del castello, anch'esi stregati: ci sarà Lumiere, il candelabro sciupafemmine; Tockins, l'orologio a pendolo maggiordomo; Chicco, una piccola tazzina parlante e tanti altri buffi personaggi che rendono il castello vivo e pulsante.

La sceneggiatura del film è buona e gli sviluppi della trama sono interessanti, anche se comunque seguono uno schema narrativo abbastanza semplice e lineare. Ci saranno momenti comici abbastanza simpatici, altri più tesi ed altri ancora dove ci si emozionerà. Il cambio di stile è quindi piuttosto frequente ed aiuta il film a tenere sempre un ritmo elevato ed interessante, che non annoia mai insomma.

Quello che colpisce del film è sicuramente la scenografia e i luoghi nei quali sono ambientate le vidende. Il paese di Belle è un piccolo borgo pieno di case in pietra e botteghe artiginali, in contrapposizione con il castello mastodontico e spettrale della Bestia, ispirato al Castello di Chambord, nella Loira. Questo, anche negli interni, apparirà sfarzoso ma desolato, ricco di oggetti ma povero di sentimenti, al contrario del paesino molto povero come architettura ma assolutamente pieno di vita e gioia. 


Come ogni classico Disney che si rispetti sono persenti delle canzoni e, nel film in questione, queste sono più che azzeccate, orecchiabili e ben coreografate, colorate ed accattivanti, specialmente per i più piccoli (ma non solo).

Il significato del film è ben evidente, infatti l'amore di Belle per La Bestia è un amore vero, non dettato da canoni estetici od economici. Questo particolare argomento era molto caro alla Disney che, in quegli anni, era contraria all'uso del partner di vita come oggetto di sfarzo più che come compagno sentimentale, specialmente per quanto riguardava le mogli-trofeo. 


Un classico Disney che almeno una volta nella vita va visto (se non di più) e che consiglio agli amanti dell'animazione ed a coloro che amano le storie d'amore non eccessivamente sdolcinate.

Giudizio complessivo: 8
Buona Visione,


Stefano Gandelli



Trailer





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