Voci Dal Profondo


Regia: Lucio Fulci

Un importante uomo d’affari, avido e violento, viene trovato in fin di vita nella sua lussuosa villa suburbana. Morirà, in seguito a numerosi reflussi di sangue spruzzati dalla bocca, poco dopo all’ospedale. I medici scopriranno che l’uomo è stato vittima di omicidio (dei pezzi di vetro sono stati trovati nel suo intestino) e l’anima del defunto comunicherà con la figlia Rosy, l’unica della famiglia a non essere indiziata.
Chi sarà quindi l’assassino del signor Giorgio Mainardi? La moglie fedifraga? La madre adottiva? Il padre immobilizzato su una sedia a rotelle? Il fratellastro?

Questa specie di Cluedo è, in realtà, il penultimo film del maestro dell’horror nostrano Lucio Fulci e sicuramente non è uno dei migliori.

La storia è accattivante, ma vi sono troppo spesso scene (anche fatte bene) che servono solo ad allungare il brodo e non hanno alcuna attinenza con la trama: in primis il sogno di Mario nel cimitero, nel quale assistiamo al risveglio dei morti viventi (il pelo perde il lupo ma non il vizio, però cosa cazzo c’entra Zombi 2 in una tragedia familiare alla F.F. Coppola?)


Un’altra scena, veramente surrealista, è quella dove Rosy (la santa della famiglia) incontra lo spirito di suo padre (che è un’anima rimasta tra il mondo dei vivi e quello del morti…si vede che tra noi e quel mondo c’è una specie di Salerno – Reggio Calabria) in una sorta di Limbo costituito da un bar pieno di ragnatele (o zucchero filato) e da un vassoio pieno di bulbi oculari, i quali vengono tagliati allegramente dallo spirito di Giorgio, generando così una poltiglia di sangue e roba verdastra tipo zuppa di piselli presa dal set dell’Esorcista (anche qua di nuovo il vizio perde il pelo ma non il lupo, basti pensare all’occhio trapanato dal chiodo nel classico E Tu Vivrai Nel Terrore - L’Aldilà).

La sceneggiatura funziona, ma ogni tanto si perde in buchi e, appunto, in scene senza senso (il colpo di scena finale poteva sicuramente essere fatto meglio).


Bravi gli attori: la compianta Karina Huff (Vacanze Di Natale e Sapore Di Mare) nel ruolo di Rosy (che ci regala anche una sensualissima scena di nudo), il leggendario Duilio Del Prete (attore del capolavoro Amici Miei e dell’altro capolavoro Io Zombo, Tu Zombi, Egli Zomba….beh, forse questo non è proprio da essere considerato come un “capolavoro”) nello stronzissimo ruolo del cadavere parlante, Paolo Paoloni (il Megadirettore galattico di Fantozzi) nel ruolo del padre invalido, Lorenzo Flaherty (si, quello dei RIS) nel ruolo del ragazzo di Rosy e il cameo dello stesso Fulci nel ruolo del medico legale che fa l’autopsia al cadavere di Giorgio (scena che, personalmente, ha fatto piuttosto impressione perché mostra veramente TUTTO….ok che ho visto film con intestini espulsi dal culo, feti stuprati e pompini con successivo distacco del fallo, ma per come è stata girata questa scena mi fa veramente impressione!)

Peccato, perché sono molte le scene riuscite del film e l’incipit è veramente da standing ovation: mentre Giorgio sta facendo sesso con sua moglie in una stanza completamente buia, al piano di sotto il bambino piccolo inizia a piangere, così da causare un coito interructus al povero Giorgio il quale, arrivato in camera del piccolo, inizia a squarciare la pancia del povero ragazzo…..Minchia che razza di padre, la prossima volta mettiti due tappi nelle orecchie quando trombi!

Altre scene convincenti sono la progressiva decomposizione del cadavere di Giorgio e i cinici dialoghi tra i vari componenti di questa merdosa famiglia di ricchi snob viziati pieni di soldi, figa, droga e piscine piene di soldi, figa e droga….

Poteva essere una gran bell’ultima opera per il maestro Fulci, il quale, però, ci regala un film che sa troppo di stampo televisivo e che invece di prendere spunto dai classici di Mario Bava sembra più uscita fuori dalla mente del figlio Lamberto. Però, comunque, resta sempre un’opera fulciana e lo si vede chiaramente!

UN HORROR FAMILIARE SUFFICIENTE CHE HA UN PAIO DI SCENE RIUSCITISSIME, MA ANCHE PARECCHIE SENZA SENSO E CHE ANNOIANO LO SPETTATORE. CONSIGLIATO SOLO AGLI AMANTI DEL REGISTA (ma non aspettatevi i livelli di Non Si Sevizia Un Paperino, Zombi 2 e L’Aldilà).

CURIOSITÀ: Non ci avevo fatto caso subito, però, se avete un occhio vispo nei dettagli, potete notare che la foto sulla lapide di Duilio del Prete cambia, al cambio delle inquadrature, ESPRESSIONE!

NON SARÀ UN CAPOLAVORO, MA STE COSE SOLO QUEL GENIACCIO DI FULCI POTEVA FARLE! 

Giudizio complessivo: 6
Enjoy,

Nicolò Benincà


Film Completo



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