Point Break - Punto di Rottura


Regia: Kathryn Bigelow



Point Break è stato un film che ho trovato davvero difficile da valutare visti i tanti spunti interessanti che però (spesso) non vengono sviluppati come si deve, lasciandoci di fronte ad un prodotto mediocre con moltissime potenzialità.

Ma andiamo con ordine.

La storia è quella di Johnny Utah, un agente speciale appena diplomato che verrà affiancato ad Angelo Pappas, un poliziotto con ormai vent'anni di carriera sulle spalle. I due dovranno riuscire a trovare quattro rapinatori professionisti che svaligiano banche indossando maschere con i volti di quattro ex-presidenti degli USA. Apparentemente rintracciarli è impossibile ma Angelo ha una sua teoria che si rivelerà vincente: i rapinatori sono dei surfisti. Sarà quindi compito di Utah infiltrarsi tra questi amanti delle onde e del brivido, apprendendo le tecniche sportive e la filosofia adatta così da riuscire a trovare i colpevoli.

L'incipit narrativo non è affatto male perché sono pochissimi i film che riescono ad unire in modo sensato sport e poliziesco, mettendo anche in mezzo qualche scena d'azione ben fatta. L'idea quindi c'è, ma la realizzazione a volte non è esattamente all'altezza delle aspettative.



Il difetto più grande, secondo me, è il ritmo. Da un film d'azione infatti mi aspetterei un ritmo veloce ed avvincente, alternato magari a qualche breve sequenza più lenta che ci mostri lo sviluppo delle indagini; in Point Break abbiamo invece una partenza col botto (la scena della rapina iniziale è favolosa) che però si arresta subito e si fonde ad una pseudo storia d'amore tra Utah e la sua insegnante di surf, con un pizzico di indagini sotto copertura ed un sacco di acconciature improbabili e tremendamente Anni '90. Il ritmo quindi torna ad essere vivace dopo la seconda metà della pellicola e, considerata la durata di due ore, vuol dire più di un'ora di noia.

Altra caratteristica che mi ha fatto storcere il naso è l'assenza dell'ironia. Film come Arma Letale, Beverly Hills Cop o Bad Boys ci hanno insegnato come il poliziesco si presti bene ad una sana dose di comicità spicciola che, nel contesto, non stona. In questa pellicola non rideremo mai, se non per quale frecciatina minuscola di Angelo ai suoi colleghi, ma nel complesso la serietà di Keanu Reeves (il nostro Utah) farà da padrona, rendendo l'aria piuttosto pesante per un film di questo tipo. Ovviamente, come detto in precedenza, se ci fossero state più scene d'azione, la sua serietà sarebbe stata anche buona (vedi infatti l'ottima interpretazione in John Wick) ma essendoci molto (troppo) surf, la cosa non funziona al meglio.

Qualcuno potrebbe dirmi che Point Break allora va visto come un film sportivo ma anche in questo caso avrei da ridire. Il surf è presente, verissimo, ma le scene di surf non sono particolarmente emozionanti, sono riprese perlopiù da lontano e si vede anche a questa distanza che a a stare sulla tavola ci sono delle controfigure, rendendo queste scene meno credibili e coinvolgenti. 



Il film però non è totalmente fallito e dimostra di riuscire comunque ad avere dei piccoli assi nella manica. Prima di tutto la colonna sonora che nel complesso è fantastica e si sposa alla perfezione con l'idea di surf e di libertà che la pellicola cerca di esprimere; avremo brani di artisti come L.A. Guns, Public Image Ltd. ed If 6 was 9 dell'immenso Jimy Hendrix.

L'aria di Anni '90 non si fa sentire solo nella colonna sonora però ma in ogni aspetto del film: dalla fotografia ai costumi, dalle ambientazioni alle ormai rudimentali forme di tecnologia. Anni '90 anche gli attori protagonisti, dove troveremo un giovane Keanu Reeves affiancato da un (non troppo) convincente Patrick Swayze (conosciuto ai più come il fantasma di Ghost). Senza voler fare spoiler, i rapinatori con indosso la maschera riescono ad essere dei villain piuttosto credibili ed interessanti, creature abili e veloci in grado di svaligiare una banca in meno di 90 secondi. Da quando verrano smascherati però il loro fascino decaderà in larga misura rendendoli solo "uomini" e rovinando un pò le nostre aspettative.

Altro aspetto positivo sono le scene d'azione, sia quelle che avvengono durante le rapine sia quelle delle sparatorie tra polizia e criminali. In ognuna di queste scene vedremo una discreta quantità di piombo sullo schermo e le pallottole faranno sgorgare sangue, non molto a dire il vero, ma più di quanto mi sarei aspettato. Da sottolineare anche la presenza di scene diventate ormai immortali, come quella in cui Keanu Reeves preso dalla rabbia spara in aria svuotando il caricatore.


Point Break quindi è un film che, nel complesso, mi ha lasciato con l'amaro in bocca, un prodotto che non so come è riuscito ad imporsi come uno tra i più classici nel panorama dell'azione ma che non è riuscito a stregarmi, forse per via di aspettative troppo alte.

Molti non saranno d'accordo con questa recensione ma, a mio parere, il film non è riuscito a colpire nel segno. Consigliato agli amanti del cinema d'azione più classico, sconsigliato a tutti gli altri, in giro c'è molto di meglio.


PS. Motivo valido per vederlo: adesso potrete capire la citazione della rapina con i volti di politici fatta da Aldo, Giovanni e Giacomo in Tre Uomini e Una Gamba!


Giudizio complessivo: 6

Buona Visione,


Stefano Gandelli




Trailer



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