4:44


Regia: Abel Ferrara

Ho visto 4:44 senza informarmi in nessun modo sul film, facendomi guidare dall'istinto e comprando il BluRay senza pensarci troppo su.

Male, molto male.


Non sapevo cosa aspettarmi esattamente, sapevo solamente che la trama era incentrata sulla storia di una coppia che cerca di affrontare le ultime ore di vita prima della fine del mondo. Sapevo che c'era Williem Dafoe e che il regista era Abel Ferrara.

La cosa che mi ha lasciato l'amaro in bocca è che quel poco che sapevo era tutto ciò che c'è da sapere del film. Durante la visione infatti mi aspettavo delle svolte nella trama che dessero un senso a quanto stavo vedendo ma, a quanto pare, le mie aspettative non sono state soddisfatte.

Per tutta la durata del film infatti assisteremo alle diverse reazioni dei vari protagonisti che aspettano di morire, ognuno che passa dalla fase disperata a quella rassegnata, senza dare però interpretazioni originali su un argomento che, in fin dei conti, è visto e rivisto. I personaggi infatti saranno tutti piuttosto piatti e persino WIlliem Dafoe non riuscirà a risollevare un film davvero tedioso e sconclusionato.


Vedere 4:44 mi ha fatto pensare a quell'altra delusione di Last Days, di Gus Van Sant, film troppo ambizioso nel quale aspetteremo con Kurt Cobain il giorno fatidico della sua morte. A differenza di questo però il film di Abel Ferrara riesce a tenere leggermente più attento lo spettatore inserendo un sacco di dialoghi inutili, storie familiari abbastanza improbabili ed innaturali, un po di sesso qua e là ed una spruzzata di misticismo, pittura e musica psichedelica per dare un briciolo di colore al tutto.

Gli elementi tipici del cinema di Ferrara infatti ci sono tutti, dalla metropoli alle tinte cupe, dall'alcolismo alla droga e al sesso. Tutti questi elementi sono mischiati senza un senso apparente e nemmeno da un punto di vista estetico il film si salva. La fotografia è piatta e sfrutta quasi solo luce naturale, forse per aumentare il senso di veridicità dell'azione ma, senza un senso profondo alle spalle non trovo questa scelta molto convincente.


Per quanto riguarda la fine del mondo in sè (piccolo spolier in arrivo) è fatta davvero davvero davvero male. Una luce bianca. Senza se e senza ma, lo schermo si avvolgerà di bianco e vedremo scorrere i titoli di coda.
Davvero triste.
Senza contare il fatto che la spiegazione scientifica della fine del mondo non mi ha convinto per niente, infatti sarebbe causata da un improvviso assottigliamento dello strato di ozono che ucciderebbe tutti all'istante(?). Non so, non sono il massimo esperto del settore ma sono abbastanza sicuro che non funzioni esattamente così.

Altro elemento che mi ha fatto storcere il naso è la presenza onnipresente di Skype. Il popolare sito per videochat è infatti citato più e più volte durante la pellicola, venendo mostrato come unico mezzo di comunicazione possibile tra persone, siano esse lontane o vicine. Più volte mi sono trovato a pensare se il film non fosse una grande pubblicità per il prodotto e, se uno fa questi pensieri durante la visione, vuol dire che non ha null'altro di meglio su cui concentrarsi.

Una delusione insomma, mi sarei aspettato davvero molto di più da questo film che si è rivelato, a mio parere, un flop totale sotto ogni punto di vista. Se però la trama vi affascina vi consiglio caldamente quel capolavoro di Melancholia (lo so, ultimamente lo uso spesso come termine di paragone)

Giudizio complessivo: 4 (anzi 4,44)
Buona Visione


Stefano Gandelli




Trailer




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