Kids


Regia: Larry Clark




Kids è un film per adulti.

Nonostante il titolo possa trarre in inganno, in questo caso siamo di fronte ad una pellicola non adatta ai più piccoli, visto l’elevato tasso di droga, sesso, alcol e violenza (ingiustificata).

La storia è quella di Telly e Casper, due amici diciassettenni che vivono nei bassifondi Newyorkesi e passano le giornate a fare piccoli furti per potersi comprare qualche grammo di erba o, in alternativa, vanno a letto con tutte le ragazze che capitano, in attesa della prossima festa alla quale ubriacarsi fino a stare male.


Questo è Kids, ritratto di una generazione svuotata di ogni ideale, cresciuta con la voglia unica di sballarsi, senza alcun tipo di volontà individuale ma manipolati unicamente dal pensiero della massa, della gang, che si muove come un unico corpo.


Il monito che ci dà Larry Clark infatti è proprio quello di aprire gli occhi su questa parte di gioventù lasciata allo sbando, abbandonata dalla società e dal mondo degli adulti e costretti così a crescere troppo presto e nel peggiore dei modi. Accanto alla storia di Telly e Casper infatti si affiancherà quella di Jennie, ex-fidanzata di Telly, che proprio dopo aver avuto un rapporto sessuale non protetto con quest’ultimo, scopre di aver contratto l’AIDS, vivendo gli ultimi momenti della sua giovane vita tra ansia e disperazione.


La critica del regista si muove quindi su due fronti: il primo è la denuncia nei confronti di una società giovanile parallela a quella degli adulti e lasciata a sé stessa; il secondo, strettamente collegato al primo, è la critica agli abusi dei giovani, dall’alcol, alla violenza, al sesso non protetto.

La sceneggiatura, affidata ad Harmony Korine, non è affatto male e riuscirà a farci entrare nella mente dei protagonisti, grazie anche a riprese molto lunghe che seguiranno i personaggi in ogni loro azione, anche in quelle che non vorremmo vedere, facendoci sentire sporchi e colpevoli del loro degrado fisico e morale. La scelta di utilizzare quasi unicamente la luce naturale da all’opera un taglio quasi documentaristico, ricordando per certi versi il futuro Elephant di Van Sant (non a caso produttore esecutivo di Kids), caricando quindi il tutto con un’aria malinconica e priva di speranza.

Film non per tutti quindi, consigliato a chi, dopo averne visto pochi minuti, non ne è rimasto infastidito o turbato.

Giudizio complessivo: 7.2
Buona Visione,

Stefano Gandelli



Trailer



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