Dracula di Bram Stoker

Regia:  Francis Ford Coppola


Il film si apre con una digressione sul cavaliere romeno Draculea, nobile difensore della Chiesa in Oriente. Dopo aver guidato l’esercito verso la
vittoria, tornerà al castello e scoprirà che la donna da lui amata si è suicidata in seguito alla falsa notizia della sua morte sul campo di battaglia. Il sacerdote quindi condanna l’anima della donna alla dannazione a causa del suicidio e Dracula, preso dalla rabbia, rinnega Dio e la Chiesa causando una maledizione che lo ha reso il Vampiro che tutti oggi conosciamo.

XIX secolo. Jonathan Harker è un avvocato che deve andare in Transilvania per concludere un affare immobiliare importante con il Conte Dracula, un uomo eccentrico che sta comprando numerose proprietà a Londra. Una volta raggiunta la magione però non sarà così facile andarsene mentre Londra deve fare i conti con il Conte (scusate il gioco di parole) arrivato in Inghilterra dopo un lungo viaggio. Per fronteggiare questa terribile minaccia chiameranno il Dottor Van Helsing, esperto in occultismo.


La trama, qua riassunta brevemente, è simile a quella del romanzo seppur con alcune modifiche prese liberamente dal regista (come la reincarnazione della moglie suicida di Dracula, assente nel libro).

Il film è uno tra i migliori su Dracula, nonostante la storia del cinema sia piena di pellicole tratte dall’omonimo romanzo, a partire dal Nosferatu di Murnau nell’ormai lontano 1922. Rispetto a questa pellicola in particolare, Coppola si allontana scegliendo di non dare al conte un aspetto mostruoso ma di restare su una resa più realistica e dandy. Personalmente, non riesco a vedere Gary Oldman come Dracula, né ora né mai: il noto attore riesce a fare una bella interpretazione, ma secondo me non è abbastanza inquietante per interpretare il Conte più famoso della letteratura.


Per quanto riguarda gli altri volti noti della pellicola nulla da dire e Anthony Hopkins nei panni di Van Helsing è davvero perfetto, inserendo quel pizzico di ironia che non guasta mai.


Il film poi è una prova tecnica per il regista che riesce a destreggiarsi abilmente tra diversi generi, andando dall’avventura all’azione, dall’horror classico allo splatter senza far mai avvertire in modo netto il passaggio. Probabilmente, se questa pellicola fosse stata affidata ad un altro regista il risultato sarebbe stato a dir poco catastrofico.

L’uso della luce poi è davvero importante e viene usata a volte in modo quasi eccessivo: prevarranno i colori rossi e neri per la Transilvania e quelli blu e verdi per Londra, creando un contrasto cromatico tra i due luoghi.

I costumi e le location scelte sono davvero ottime, rispecchiano alla perfezione il periodo storico e riescono a dare una marcia in più al film, grazie proprio a questa cura dei dettagli che Coppola ci mostrerà.

Tra i film su Dracula quindi questo è forse il migliore anche se, non essendo un grande amante dei vampiri, non riesco ad apprezzarlo fino in fondo come dovrei. Consiglio questo film a tutti, anche ai non amanti dell’horror: potrebbe essere la vostra occasione per avvicinarvi a questo genere meraviglioso.


Giudizio complessivo: 8
Buona Visione,

Stefano Gandelli



Trailer



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