Zoombies


Regia: Glenn Mirren



Quando il momento serietà ormai è svanito da un pezzo e l’ignoranza si materializza prepotente, succede che ti vien voglia di vedere film come Zoombies,  dove attenzione il titolo non va interpretato come una semplice disattenzione ortografica o una voluta amplificazione dei nostri amici morti viventi, ma bensì ci catapulta proprio all’interno di quello zoo che tutti i malati di mente come il sottoscritto non aspettano altro di vedere.

Ed in questo senso non c’è miglior inizio di una bella scritta che compare al secondo n.2 e che recita senza possibilità di errore: THE ASYLUM PRESENTS.

Purtroppo la visione è stata notevolmente compromessa dall’assenza di sottotitoli italiani, per cui la maggior parte dei dialoghi in puro stile tarantiniano, non sono risultati troppo comprensibili ed è per questo che il film alla fine è risultato essere un filo sotto alle aspettative… ehm ma che cazz sto dicendo, finiamola con le cagate, il film è una merda, i dialoghi sono inesistenti e gli effetti sono imbarazzanti, in puro stile Asylumiano.
Però si ride di gusto grazie alla solita presenza di scene mitiche.

Come spesso mi accade non voglio tediarvi/divertirvi con un elenco che sarebbe piuttosto lungo, limitandomi a concentrare l’attenzione sulle portatrici del terribile virus (della varicella tra l’altro se ho capito bene, meraviglioso) che ha dato origine a tutta la baracca: le scimmie. Fantastica infatti la scena in cui la prima vittima (tra virgolette perché in realtà le vittime siamo noi) si risveglia, mostrando un talento da consumato cantante brutal metal… e già ho le lacrime agli occhi. 



E poi subito dopo questa che attacca la dottoressa con tutte le altre compagne appena resuscitate che fanno il tifo in puro stile finale di Champions League. Ovviamente le scene di lotta sono buffissime e decisamente grottesche, gli animali sono più finti dei capelli di Antonio Conte, ma al di là di questi momenti iniziali (a cui sono costretto ad aggiungere pure la scena in cui i pappagalli fanno headbanging picchiettando a tempo il muso contro il vetro), il film inizia presto a fare due palle tante, al contrario di molti altri suoi simili.

A ciò si devono aggiungere alcune sequenze girate veramente a livello dilettantistico, che francamente fatico a spiegarmi dato che, pur trattandosi sempre di film spazzatura, l’aspetto tecnico nudo e crudo si doveva curare in maniera per lo meno sufficiente.
Si salva solo quell’idolo di Kifo (impossibile non fare il tifo per lui) e un finale telefonato ma giusto che ci fa temere un sequel per cui francamente ancora non ci sentiamo pronti.

ZandZ | Recensissimo

ZandZ raccoglie il peggio del peggio: film che mai avrebbero dovuto essere concepiti né tantomeno pubblicati. Si meritano d'ufficio un -1, che per chi ne capisce di informatica significa 'ERRORE'.

Giudizio complessivo: -1

Buona visione e alla prossima,

Luca Rait




Trailer




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