Edward Mani Di Forbice


Regia: Tim Burton


Trama iniziale

In una notte, durante una nevicata, una nipotina chiede alla nonna di narrarle una storia prima di andare a dormire. Ecco quindi che la vecchina inizia a raccontarle di un quartiere apparentemente tradizionale. Soprastante a questo, posto su un'irta sommità, si poteva vedere una specie di castello dove vi abitava un inventore assai capace.

Costui creava con le sue mani i macchinari più strambi, a tal punto che riuscì a far vivere un essere meccanico dotato di tutti gli organi essenziali tranne che le mani. La morte infatti lo colse prima di poter ultimare la sua creatura.

Così, a distanza di anni, una venditrice di cosmetici porta a porta entra dentro l'edificio e lo trova rannicchiato in un angolo. Commossa dalla sua triste condizione, decide di portarlo a casa sua e di accudirlo come fosse suo figlio. Tuttavia il suo aspetto e i suoi arti taglienti creeranno più di un problema..



Recensione no-spoiler

Uno dei classici di Tim BurtonVi stupirò dicendo che guardo i suoi film nonostante siano opposti al mio gusto cinematografico. Non gradisco infatti la sua propensione per il tetro e quegli elementi barocchi che tanto lo contraddistinguono. Tuttavia continuo a vedere i suoi film perchè li reputo quanto di più vicino ci sia alle fiabe in ambito cinematografico. Durante la visione si torna sempre bambini e si sogna a occhi aperti: meraviglioso.

Ho amato alla follia ad esempio Nightmare Before Christmas, immagino per via della mia giovine età quando lo vidi e rividi consumando la cassetta VHS. In seguito vi confesso un grande amore per Big Fish, di cui però non riesco a ricordare altro. Apprezzabili invece i suoi Batman e La Fabbrica Del Cioccolato, permeati da quel consueto stile che come ho già detto un po' mi disturba. Nella media invece, chi più chi meno, colloco tutti gli altri suoi film. Intendiamoci, per quanto mi riguarda davvero unici per originalità, ma privi del giusto mordente. 

Questo Edward Mani Di Forbice segnò anche l'avvio di una lunga collaborazione con Johnny Depp. I due hanno una sorta di relazione simbiotica, sembrano l'uno fatti per l'altro e l'uno senza l'altro si avventura facilmente per cattive strade. Oltre a questo infatti hanno collaborato in Ed Wood, Il Mistero Di Sleepy Hollow, La Fabbrica Del Cioccolato, La Sposa Cadavere, Sweeney Todd - Il Diabolico Barbiere di Fleet Street, Alice In Wonderland e infine Dark Shadows. Impressionante, non è vero? Le loro carriere sembrano intrecciate tra loro come le cuffie dopo averle estratte dalla tasca.

Molto del merito di questo film va alla colonna sonora, particolarmente efficace durante tutta la durata. Trasmette le corrette vibrazioni allo spettatore e non a caso è considerata dallo stesso Burton una delle migliori della sua carriera.



In particolare egli ha voluto andare a toccare le corde dell'empatia, quella qualità che al giorno d'oggi ci siamo dimenticati di possedere. Immedesimazione e compassione nei confronti di un diverso, un alieno, ma pur sempre umano. Tematica che va oltre ogni tempo e ogni luogo. La sceneggiatura si spinge oltre, infondendogli non solo un bizzarro aspetto esteriore, ma anche un carattere lunatico e sottomesso. Soprattutto però lo identifica come un artista, dotato di grande estro e capace di realizzare opere fino ad allora inaudite. Secondo me, forse involontariamente, rappresenta molto lo stesso regista: un visionario un po' strambo, incompreso (all'inizio) dai conformisti che lo circondano. Non a caso il villaggio color pastello è molto simile a quello dove Burton stesso è cresciuto.


Consigliato a chi si vuole godere una straordinaria fiaba contemporanea; sconsigliato agli estimatori del Burton più oscuro.



Giudizio complessivo: 7.3

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly




Trailer



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