The Machine Girl


Regia: Noburu Iguchi



Come ho già scritto nel commento di Splatters – Gli Schizzacervelli, Noburu Iguchi dovrà passare e ringraziare per sempre quel buon’uomo di Peter Jakson e il suo Braindead, e certamente l’ha fatto prima di arrivare a partorire un film come The Machine Girl, vero trionfo di uno splatter genuino, molto spesso volutamente esagerato e sopra le righe, con gigalitri di sangue che schizzano da ogni dove e con abbondante presenza di varie parti del corpo (testa, braccia, gambe…non fa differenza) mozzate con estrema naturalezza.

Il tutto poi è sapientemente condito da una serie di citazioni di altri imperdibili filmacci del genere ed in tal senso mi viene immediatamente in mente quando la nostra eroina acchiappa la sua arma letale e se la infila nel braccio monco, rimandandoci direttamente ad Ash/Bruce Campbell e a Rodriguez nel suo Planet Terror. Con un po’ di sforzo non è difficile poi individuare altre fonti di ispirazione che il regista ha saputo pescare ed omaggiare in maniera sagace, tra cui c’è molto anche di Takashi Miike, un altro che quando vuole non scherza per niente.

Le situazioni fuori da ogni logica chiaramente non si contano (e francamente non lo vedo assolutamente come un problema), così come non si contano (e in questo caso ovviamente ne gioiamo) una serie di scene mitiche disseminate per tutto il film come per esempio il pregiato reggiseno rinforzato o il braccio fritto in tempura.


La trama è quanto di più semplice ci si potesse aspettare (sostanzialmente una vendetta della protagonista contro la famiglia della Yakuza) e ovviamente passa in secondo piano rispetto a tutto il resto.

Gli effetti gore sono molto convincenti, il ritmo è sempre sostenuto e non ci sono momenti di noia; il divertimento è assicurato ed è chiara l’intenzione del regista di non prendersi sul serio, così come farà poi in altre sue successive esibizioni del calibro di Dead Sushi o Zombie Ass – Toilet Of The Dead.

Minase Yashiro sa far prendere davvero bene e se la cava alla grande ed in particolare quando fissa la camera tutta sporca di sangue dopo la scena della vasca è spettacolare.

Bello il finale che lascia intendere che non la finiremo qui, anche se in realtà c’è un sequel sottoforma di cortometraggio che non ho visto ma che non mi pare sia considerato molto bene.

Ad ogni modo io adoro queste cagate e dovreste farlo anche voi.


Giudizio complessivo: 8.5

Buona visione e alla prossima,

Luca Rait



Trailer




Lasciate un commento, oh voi che leggete...
Per non perdervi neanche una recensione, seguiteci qui 😉: