Area 407



Regia: Dale Fabrigar, Everette Wallin



Film senza dubbio ideale per chi, come il sottoscritto, prende aerei quasi ogni settimana.

Ed ecco che ci troviamo di fronte ad un genere per nulla abusato nell’ultimo periodo, un mockumentary che francamente ha un po’ scassato le palle per dirla con finezza ma che, dinanzi ad una trama che parrebbe essere quantomeno interessante, potrebbe costringere più di uno spettatore ad avventurarsi in questo Tape 407.


Risulta chiaro fin da subito che vederlo non è stata la scelta dell’anno, principalmente per i vari difetti comuni alla categoria (ed in tal senso la scelta di voler riprendere tutto ad ogni costo appare in questa circostanza ben più forzata che in alcuni suoi illustri colleghi/predecessori), ma anche per un’altra serie di fattori che si manifestano col passare del tempo.

Le due ragazze (soprattutto una) sono a dir poco fastidiose sin da quando mettono piede sull’aereo e la speranza che per esse venga disegnata una fine poco gloriosa si fa strada immediatamente. La recitazione nel complesso non aiuta a guadagnare punti ed in questo senso la scelta dell’inquadratura in prima persona serve in parte a mitigare tali deficienze.

Il capodanno tristerrimo messo in piedi a bordo fa abbastanza ridere, ma è l’incidente che fa discutere; in pratica non si capisce nulla, cosa succede? Come han fatto a salvarsi? Come ha fatto a salvarsi la dannata telecamera? ecc ecc. D’accordo che svelando subito una parte della faccenda forse si sarebbe probabilmente rovinata la sorpresa, ma di certo così è inevitabile che non piovano consensi.

Le banalità poi, una volta avvenuto l’incidente, la fanno da padrone; a partire dai telefoni che non prendono (cazz. ormai questa scusa è inaccettabile), per continuare con i milioni di 'Tranquilli andrà tutto bene' sparati a caso, i comportamenti superidioti e gli strumenti di sopravvivenza trovati all’improvviso manco fossero piovuti dal cielo. Tutto ciò non fa che aumentare lo sdegno per aver perso del tempo, aggravato inoltre dal fatto che per lunghissimi tratti praticamente non succede quasi nulla; cioè stiamo più di un’ora a sorbirsi questi che discutono su cosa facciamo, dove andiamo, stiamo uniti, è una follia, quello ci ammazza, moriremo tutti, ce la faremo ecc ecc.



L’unica nota positiva che permette di proseguire la visione è la curiosità per la creatura che i minaccia i malcapitati. Già al minuto 40 si intravvede di cosa stiamo parlando, ma francamente uno pensa di aver visto male perché di certo non può essere stata partorita una roba del genere… e invece sarà proprio così. E a questo punto sono combattuto, perché io adoro pure l’articolo, ma gettato così senza un minimo di senso fa onestamente cadere le braccia.

Le uniche cose che mi sento di salvare sono la ripresa che, seppur non molto stabile, non disturba pesantemente come in altre situazioni ed il finale che, seppur stupido e prevedibile, mi ha comunque lasciato soddisfatto e mi ha pure strappato una risata nell’ultima scena.


Trattasi comunque di insufficienza piena.



Giudizio complessivo: 4
Buona visione e alla prossima,

Luca Rait




Trailer



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