Advantageous



Regia: Jennifer Phang

Trama iniziale
In quella che sembra una New York molto avanti nel futuro, vista la sua selva di grattacieli, vive una società in cui il modo di relazionarsi ha subito un radicale cambiamento per via delle nuove tecnologie. Sono finalmente diventate realtà le videochiamate con tanto di ologrammi, che hanno aperto a nuovi modi di comunicazione prima impensabili.


Tuttavia non tutto è oro quel che luccica, infatti in questo iper-capitalismo il ruolo della donna ha subito una forte contrazione: l'unico degno di supportare economicamente la famiglia sembrebbe solo il marito, con la moglie relegata al ruolo da casalinga che accudisce i figli.

Il nucleo della vicenda raccontata è però una famiglia composta da una madre single e da una figlia tanto brillante quanto malinconica. L'adulta cerca di tirare avanti come può, sforzandosi di non farle mancare niente, ma sul posto di lavoro piomba una pesante grana: vista la sua età ormai non più fiorente, nonostante la sua comprovata esperienza, non può più mantenere il suo ruolo da volto pubblico per l'azienda in cui lavora.

In preda alla disperazione, le viene prospettata un'offerta indecente che tuttavia non può rifiutare: sottoporsi come cavia per un esperimento di trasferimento della coscienza in un nuovo corpo, ovviamente più giovane. Come potrete immaginare, non è un processo indolore né senza conseguenze, spetta a lei decidere quale futuro dare a sé e alla propria figlia..



Recensione no-spoiler

Parto stavolta dall'aspetto economico, perché in casi come questo può rappresentare la molla che convince il lettore a vedere il film oppure a scartarlo in maniera definitiva. Parliamo infatti di una pellicola indipendente, che tratta il tema della fantascienza come piace a me: senza troppi effetti visivi, bensì con una trama che si concentra sugli individui e sui loro drammi interiori. Il budget deve essere stato davvero esiguo, dato che la tecnologia cardine del film, la trasfusione di coscienza, non ha alcun costo di realizzazione se non quello di pagare un altro stipendio alla seconda attrice 😜

Tuttavia credo che questa somma sia stata utilizzata in maniera veramente indecente, avendo sprecato troppi soldi secondo me nel costruire il design della città con visuali panoramiche inutili, rappresentazioni fastose degli edifici e soprattutto con una scelta degli interni davvero incoerente con quella che è il leit-motif di Advantageous: non posso credere che una madre in una situazione economica disperata non si ponga il problema di trasferirsi in una casa più spartana. Stona decisamente con la drammaticità della situazione.
Freyda Adams

Il tocco femminile lo si sente tutto, fin dalle prime scene, senza poi contare che le registe amano parlare di storie femminili (The HelpThe Babadook,.. ). Inoltre, se da un lato mi ha convinto la performance di un'ottima quanto sconosciuta Jacqueline Kim, dall'altro ho trovato inguardabile quella di Freyda Adams, la mamma 2.0. Nel cast figurano anche attori secondari non del tutto anonimi come Jennifer Ehle e Ken Jeong.

Come detto sopra, il tema si avvicina molto a quelli cari a Black Mirror, che considero finora la vetta incontrastata del genere, ma contiene anche quella quotidianità familiare ben sfruttata in un'altra serie made in Britain di nome Humans. Perché non si avvicina neanche a queste due? Semplice: per la noia, per la superficialità. Gli ultimi 20 minuti li ho vissuti tra uno sbadiglio e l'altro, chiedendomi di continuo quando arrivasse questo benedetto finale. La persistente luce fredda mi ha infine ricordato quella innaturale di Automata.

Lo considero quindi un film piacevolmente ambizioso, ma anche troppo pretenzioso.


Consigliato agli amanti della fantascienza riflessiva, che punta più a inquietare lo spettatore piuttosto che a stupirlo con mirabolanti effetti speciali; sconsigliato a chi dalla fantascienza si aspetta come minimo qualche tecnologia stupefacente.



Giudizio complessivo: 6.7

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly




Trailer



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