Grindhouse - A Prova Di Morte






Ed eccoci al commento di Grindhouse – A Prova Di Morte il film che ha fatto tanto discutere, che non sarà un capolavoro come Tarantino ci ha abituato coi suoi lavori precedenti e futuri, ma che resta un prodotto dannatamente valido ed interessante.



Partiamo già con i titoli di testa assolutamente geniali, con l’ottima The Last Race di Jack Nitzsche a farla da padrone; titoli di testa che saranno sicuramente apprezzati soprattutto dai feticisti dei piedi (che anche durante tutto il film avranno probabilmente diversi orgasmi multipli), anche se non c’è nessun Antoine Rockamora a fare dei massaggi come gli era usuale fare quando ancora poteva esprimersi chiaramente.


Poi si inizia con le prime 3 zocc.. ehm con le 3 figliuole aggraziate immerse nei loro discorsi in puro stile camionistico tarantiniano e oggettivamente fanno pure prendere bene, pur non essendo in fin dei conti delle fighe così scioccanti (però bevono Wild Turkey e hanno tutto il mio rispetto e inoltre Vanessa Ferlito con la sua lap dance di rispetto se ne guadagna poi fin troppo).





Grandissimo Eli Roth che si preoccupa di quanto fosse salita la sua scopabilità prima di sbagliare il nome della tizia, apprezzabile l’intervento di Warren Tarantino (il barman che tutti vorrebbero), anche se il miglior ingresso in scena resta quello del mitico Kurt Stuntman Mike, che dà il via al suo fantastico show culminante nell’ottimo schianto, generosamente filmato da tutte le inquadrature.

In quanto a stile camionistico neanche le ragazze della seconda brigata scherzano, anche se restano un gradino sotto alle prime in tutti i fondamentali rilevanti, pur non demeritando affatto.

Da notare in particolare la suoneria del Cellulare di Abernathy con il celebre fischio di Kill Bill, una delle tante citazioni illustri che il buon Quentin Tarantino si diverte a disseminare qui e là (ora ditemi, quanti altri registi conoscete che potrebbero continuare ad autocitarsi continuamente senza rendersi ridicoli?).


Poi vabbè c’è l’inseguimento finale, roba che non si vede neanche nella miglior puntata di Squadra Speciale Cobra 11, e il controinseguimento, con una musica di sottofondo che ci riporta direttamente ai poliziotteschi di casa nostra, che guarda caso abbondavano di episodi tipo questi e che guarda caso Tarantino ha sempre dichiarato di apprezzare. E si perché un po’ tutto il film richiama costantemente quegli anni li, non so forse nei modi di vestire  e nello stile dei personaggi per esempio, ma poi si incrociano anche diavolerie moderne, tanto che alla fine non si capisce più se ci troviamo negli anni ’70 o nel 2000. E riuscire in questo mix senza cadere nel banale o nel ridicolo involontario è sicuramente indice di genialità e sapienza registica.




Concludo con un dubbio: come fa un film di un 1 ora e 50, dove per lunghi tratti non succede praticamente nulla, a volare via in un attimo? Perché è proprio questo che mi son chiesto alla fine... é già finito???
Niente da dire, quel dannato di un Tarantino ha fatto centro di nuovo, con buona pace di tutti (web master compresi) 😃.


Giudizio complessivo: 8

Buona visione e alla prossima,

Luca Rait




Trailer




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