Humans


  • Soggetto: Lars Lündstrom
  • Stagioni: 1
  • Periodo: 2015 - in corso
  • Episodi: 8 da ~ 45 min
  • Tempo totale di visione: ~ 6 ore

Trama iniziale
Siamo nel presente, tuttavia a fianco di iPhone6 e di Microsoft Suface è stata enormemente sviluppata anche la tecnologia androide, tanto da essere giunti a comprare un domestico tuttofare al costo inferiore di un'autovettura. Così il capofamiglia Joe, esasperato per una situazione familiare in costante declino, decide in autonomia di acquistare la loro schiava-domestica, cui verrà affibbiato il nome di Anita. Al ritorno da un viaggio di lavoro, la madre però rimane sorpresa per non dire scioccata dal nuovo arrivo.

Inizierà così a chiedersi se il marito cerchi un rimpiazzo e quale sia il suo nuovo ruolo in una famiglia dove le mansioni tipiche di una mamma sono svolte da un robot. E infatti, tenendola d'occhio costantemente, noterà che Anita non rientra nei canoni dell'automa tipo: si aggira per la casa in modo inquietante e si comporta come se potesse provare alcune sensazioni, tra cui amore e paura. Prima di essere catturata e assegnata a quell'unità familiare infatti la nostra protagonista ha condotto tutt'altra vita e faceva parte di un gruppo di androidi estremamente speciali..



Recensione critica
Le tematiche sanno di muffa? Si fa esplicito riferimento ad Asimov e alle sue leggi? Tanto meglio!! Ricordo che nell'antica Grecia si raccontava la trama all'inizio di uno spettacolo teatrale e il piacere dello spettatore ricadeva cosi tutto sul gustare il modo in cui veniva messa in scena la storia. Ecco, pur essendo l'ambientazione già vista in decine di altri film e serie tv, mi ha davvero soddisfatto l'intero pacchetto. Alcune grosse citazioni che sono riuscito a cogliere:
  • la presenza di assistenti docili e rispettosi rispecchia quella di Io, Robot (avevate dubbi? Io no);
  • la furtività del robot e la sua presenza ovunque nella casa ricorda da vicino la prima parte di A.I. - Intelligenza Artificiale;
  • il domestico che si prede cura di te in ogni dettaglio rammenta quello di Eva, peccato che in Humans non ci sia la divertente "percentuale di empatia";
  • il gruppetto di macchine ribelli, dotate perciò di un'intelligenza propria fa il paio con Automata.

Mi ha poi fatto venire in mente con forza la serie da poco terminata Almost Human, decisamente più godibile dal punto di vista visivo, ma anche meno attraente vista la natura incentrata tutta sugli episodi che qui invece è assente. Si assomigliano infatti nella tipica tematica che differenzia l'androide senziente da quello programmato, ma sopratutto per elementi minori quali le riparazioni o le colonnine di ricarica notturne. La qualità di questo prodotto si vede tutta considerando che la produzione deve aver pagato gli stipendi agli attori e poco altro: gli effetti speciali mancano quasi del tutto, fatta eccezione per gli occhi verdi smeraldo degli androidi. 

Si entra poi nel vivo di tematiche profonde rappresentate dalla domanda: "quale deve essere il mio scopo nella vita se per diventare medico impiego 7 anni quando a un robot bastano 7 secondi per diventare un neurochirurgo?" a cui viene risposto con un'altra provocante interrogazione "diventeremo tutti poeti?". Insomma, le implicazioni a novità tecnologiche così dirompenti non sono di facile lettura, ma in questa serie va dato merito di voler studiare nel dettaglio il caso esempio di una famiglia qualunque, riuscendo anche a trasmettere altri elementi misteriosi e succulenti. 

Parlo del navigato William Hurt che come suo solito figura in una parte minore, a cui è stata affidata con successo la vena comica e al tempo stesso malinconica della serie. Timbra presenza anche l'irriconoscibile in questo contesto attore che ha dato volto al giovane Merlin, secondo me fratello inconsapevole di Benedict Cumberbatch. Detto sinceramente, non mi interessa più di tanto come evolverà la storia nel tempo, meritano la visione anche solo le prime puntate della stagione iniziale.


Consigliatissimo ai nostalgici lettori di Asimov; sconsigliato a chi soffre una narrazione piuttosto lenta.


Giudizio complessivo: 8.3

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly





Trailer




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