Una Lunga Domenica Di Passioni



Regia: Jean-Pierre Jeunet
Romanzo: Sébastien Japrisot


Trama iniziale
Si raccontano le struggenti vicende capitate a Mathilde, dapprima orfana, quindi zoppa a causa della poliomielite, ma soprattutto innamorata persa di Manech, dovuto
improvvisamente partire per le trincee della Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto il giovane, pur di tornare a casa, prende coraggio e causa volontariamente un ferimento alla mano che viene interpretato come automutilazione e quindi punito con la pena di morte. 

Pena capitale che in tempi di guerra viene inflitta con la permanenza forzata in quella terra di nessuno che separa le due trincee. Ufficialmente così Manech è caduto in battaglia, ma la caparbietà di Mathilde la spingerà in un'indagine alla ricerca del minimo indizio o testimonianza che possa confortare le sue speranze: il suo amato è vivo e per qualche motivo non ha più fatto ritorno, vuoi per la condanna di morte ancora attiva o più probabilmente perché catturato dai nemici, chissà...


Recensione critica
È un film completo, sotto tutti i punti di vista. Evidentemente il regista, lo stesso de Il Favoloso Mondo Di Amelie di cui condivide molti aspetti, non partecipando in toto alla stesura della scenografia, ha potuto curare tutta un'altra serie di aspetti che rendono questa pellicola una piacevolissima sorpresa. Sì, perché non l'avevo mai sentita nominare e per questo mi auto-punirò, senza mutilarmi ;) . 

Particolarmente ispirate sia la fotografia sia la scenografia, tanto da meritare le nomination all'Oscar, perse inspiegabilmente nei confronti del seppur meritevole The Aviator. Ottimi l'intreccio e la conduzione della storia, condita spesso da un'ironia e una fantasia forse fuoriluogo, in assenza delle quali tuttavia la visione sarebbe risultata troppo pesante. 

Non mancano i colpi di scena ed è particolarmente intensa, almeno nel mio caso, l'impersonificazione dello spettatore con Mathilde, di cui condividiamo in toto il punto di vista nell'incedere dell'investigazione. Forse anche da questo film Russell Crowe ha tratto ispirazione per il suo recente The Water Diviner - Il Rabdomante.



Consigliatissimo a tutti, in particolare agli amanti delle storie d'amore e delle vicende belliche della Grande Guerra. Non lo sconsiglio a nessuno, neanche a chi è sensibile davanti a scene di mutilazione perché privarsi di un film di questo calibro solo per questo motivo sarebbe criminale.


Giudizio complessivo: 9.3
Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly



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